giovedì 19 settembre 2013

La rubrica della domenica: notizie dall'Archivio, le donne e la Pantera


In un mondo in cui il tema del femminismo ha attraversato almeno tutta la seconda metà del secolo scorso e lo ha fatto ottenendo da un lato, importanti conquiste, dall'altro muri difficilmente valicabili, all'interno del mondo senese sappiamo che il tema del rapporto tra donne e Contrade è ancora lontano da una soluzione pacifica.
Senza entrare nelle singole realtà contradaiole (non è compito nostro) trattiamo brevemente quelle che sono le tappe dell'evoluzione che ha portato (o no?!) alla parità dei sessi in Pantera.
Nell'anno 1942, esattamente il 22 di agosto, la Nostra Contrada si riunisce in Assemblea per deliberare il resoconto finanziario, le decisioni sulla Festa Titolare e le disposizioni del Magistrato delle Contrade.
Il verbale in questione è importante per la Storia della Pantera per due motivi: per la prima volta si pronuncia la parola "fascista" e per la prima volta due signorine varcano la soglia della Sala delle Assemblee.
Per quanto riguarda il tema politico è abbastanza sintomatico il fatto che solo nel 1942 si pronunci questa parola; ma preferisco non addentrarmi in questo argomento, visto che ci sarebbe materiale per un articolo intero.
Le due "pioniere", di cui si tace il nome, svolgono un ruolo totalmente passivo all'interno della riunione:  a fine assemblea entrano in sala con pastasciutta e panini.
Un avvenimento al limite del ridicolo, si potrà pensare, che forse non è nemmeno degno di essere annotato; ma si consideri gli anni in cui si svolgono questi avvenimenti e quanto potesse essere elitaria l'Assemblea della Contrada della Pantera (sappiamo che erano 12 persone presenti a quella assemblea).
Non sarà degno di nota, ma oramai il corso della Storia ha preso un'altra rotta.
Il 5 agosto 1954, Gino Baroni, alla presenza di 46 contradaioli, insedia il nuovo seggio: la novità è che nell'organigramma della Contrada compaiono i nomi di donne.
Ma non è ancora il passo definitivo: la necessità di imporsi come "aventi diritto di voto" all'interno della maggiore (o forse l'unica?) manifestazione democratica contradaiola prende forma tra il 1960 ed il 1964.

Il 15 febbraio 1960 è la prima volta che compare nel registro delle presenze alle assemblee un nome al femminile, il 31 agosto dello stesso anno succede nuovamente ed il 3 gennaio del 1964 saranno presenti due donne.
Adesso la strada è definitivamente tracciata: tre anni dopo, esattamente l'8 aprile 1967, una Contrada stravolta, fragile e per questo ancora più esposta a moti reazionari, decide invece la strada del progresso e della rivoluzione: un mondo popolato da uomini seri, baffuti e con abiti scuri (che già era stato turbato dal nostro Ettore che si atteggiava da superstar in vestito bianco e paglietta in testa), viene spiazzato dall'elezione a capitana di una signorina bionda col caschetto che viene dall'altra parte dell'oceano e che si chiama Cynthia Wood! La Contrada la nomina per acclamazione.
L'ultimo passaggio di questa storia avverrà nel 1980, quando viene nominata Capitana Aurora Cialfi.
Forse è vero che ancora oggi non siamo arrivati alla parità dei sessi, ma quel che si può affermare con forza (o almeno questo succedeva fino a vent'anni fa) è che la Pantera sia stata tra le Contrade innovatrici in questo senso, progressista e dotata di grande lungimiranza.
Questo a parer mio, ovviamente.

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