venerdì 13 febbraio 2015

La vita e la morte di Bruno Bonci

Un gruppo di partigiani intento a salvare dell'olio dai sequestri tedeschi incontra una pattuglia di quattro soldati e ne nasce uno scontro.



Bruno Bonci, detto "Caravaggio" per la sua attività di pittore, avanza sparando con il mitra ma l'arma s'inceppa. Riesce a impugnare la pistola ma quei pochi attimi perduti permettono ai tedeschi di contrattaccare: il Bonci, che era il comandante del gruppo, viene ucciso, il 12 giugno 1944.
Nello scontro rimane ucciso anche un tedesco, un altro viene ferito, mentre i restanti riescono a fuggire. 


Bruno Bonci riceverà la medaglia d'argento al valor militare. Nel 1981 in località dell'eccidio nel comune di Vagliagli viene eretto un momento alla sua giovane vita che aveva lasciato la moglie e due figlie ancora piccole.


Il tragico episodio avvenne pochi giorni prima della liberazione della città di Siena liberata il 3 luglio 1944. La Contrada si stringe nel ricordo di tutti coloro che ebbero modo di conoscere tutta la sua famiglia allora abitante all'ultimo piano dell'appartamento situato al numero quattro di via Paolo Mascagni. La vedova, la signora Amneris Meini e le due figlie Patrizia e Donatella rimasero del tempo ad abitare in casa del nonno Signor Pilade.


Ricordo che qualche volta avevo giocato assieme alle due bellissime bambine nel giardino della casa padronale; la più grande aveva capelli biondi lunghissimi, la piccola capelli più sempre bionda con dei bellissimi boccoli. La mamma la chiamava dalla finestra e la più grande prendeva per mano la piccola e salivano di corsa in casa.



Nessun commento: