martedì 24 aprile 2018

Mostra #donneincontrada - Intervista a Matteo Burresi

Ciao matteo, innanzitutto raccontaci di come é nata e so é sviluppata la tua passione per la fotografia.
È nata insieme alla passione per i viaggi, sono rimasto affascinato dalla capacità che una foto ha di riportarti in un luogo, di solleticare la fantasia o le emozioni che ti da guardandola. Dalle prime foto ho iniziato poi sempre più spesso a portare la macchina fotografica con me, cercando di raccontare a mio modo ciò in cui ero e sono immerso.
Mi piace molto stampare e regalare le foto che faccio, lo trovo un dono speciale, in un mondo fatto in digitale, la carta riesce ancora a trasmettere sensazioni uniche.



Descrivici le tue sensazioni nell'esporre le tue foto nel museo di contrada, un luogo a suo modo "sacro".
Oltre a essere molto emozionato perché questa è la  prima volta che espongo le mie foto, quando il Priore mi ha detto che sarebbe stata fatta nel museo di contrada..beh wow sono rimasto senza parole, sono veramente onorato, e sicuramente non sono abbastanza bravo con la penna ad esternare tutta la mia gratitudine. Questo per me è un regalo bellissimo.

Capita spesso di vederti con la macchina fotografica a tracolla nei giorni del palio. Che tipo di immagini cerchi in quei momenti?
Sguardi, volti, amicizie trentennali e generazioni insieme....flash di vita contradaiola; mi piace raccontare la pantera attraverso le persone che la compongono...fissare quell'atmosfera magica che  ci circonda, che non si vede ma è talmente palpabile che quasi la puoi toccare. Le foto sono storia e memoria per noi e per chi ci sarà dopo, le foto a volte valgono più di mille parole.


Rispetto al passato, lo strumento fotografico, in primis i cellulari, sono un qualcosa che oggi sono costantemente tra le mani di tutti. Ritieni che questo abbia modificato il rapporto tra palio, contrada e fotografia?
Più che la disponibilità e accessibilità a molti di fare foto credo che sia cambiato, e molto spesso non in modo positivo,  la modalità e rapidità di diffusione delle immagini; non tutti hanno la sensibilità per utilizzare questo grande mezzo di comunicazione.
Il palio è discreto, intimo e riservato, ha i suoi tempi e i suoi modi che stridono con quanto sopra.....la fotografia, quella vera, è altra cosa, la devi pensare, creare nella testa e poi realizzare, anche lei ha i suoi tempi  ....molto più consoni al palio.



Veniamo alla mostra per la quale esporrai le tue foto; "donne in contrada". Senza svelare troppo, raccontaci la "storia" delle foto che presenterai.
curioso heehheeh ...ritornando alla mia prima grande passione....diciamo che sarà un breve viaggio!



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