domenica 17 novembre 2013

Rubrica della domenica: a spasso per il museo... Gli stemmi della Pantera, del Leone e della Libertas



Quando capita di camminare nel Museo, alcuni oggetti attirano la nostra attenzione perchè ci richiamano ricordi, altri perchè estremamenti belli, altri ancora perchè ci incuriosiscono e solleticano la nostra fantasia. Nel mio caso mi sono sempre chiesto cosa rappresentassero (messi assieme in quel modo) gli stemmi della Pantera, della Società del Leone e della Libertas. Mi sono quindi affidato ai due supremi pozzi di conoscenza panterina, ovvero Alessandro Leoncini e Umberto Poggiolini ed il racconto che ne è venuto fuori è questo: parafrasando il Complesso degli stemmi della repubblica senese, composto dallo stemma della Città (la balzana), da quello del Popolo (il leone) e da quello della repubblica (la libertas) il trio degli stemmi della Sala delle Vittorie vuole rappresentare proprio il legame inscindibile che vincola lo Stemma stesso della Contrada (il Simbolo), il Popolo inteso come insieme delle persone e la loro unione, il patto sociale che intercorre tra essi. I tre stemmi, che devono essere letti con univocità, sono appunto una sintesi perfetta della Contrada, con un simbolo, degli ideali e delle leggi che uniscono il popolo.


I tre stemmi senesi sono appunto la rappresentazione della collettività, intesa sotto tutte le sue sfaccettature. L’origine “politica” è dunque chiara, ma alcune leggende sono nate attorno alla loro genesi: si dice che l’insegna blu della Libertas sia stata offerta da Carlo Magno e quello del Popolo da Ottone, come ricompensa alla lealtà della Città verso l’Impero.
Dal rapporto di questi tre stemmi si può comprendere le differenze che intercorrono tra il Leone della Società panterina, rappresentante appunto il Popolo e quello dell’Istrice, che sta ad esprimere la Contrada soppressa.
I tre stemmi sono stati realizzati tra gli anni ’30 e ’40 del XX secolo.

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