Titolo scheda: L’assaggeria
Luogo: Via San Quirico 9 - Società Due Porte
Contrada: Pantera
Data/periodo: 1990- oggi
Descrizione: Assaggiare: Gustare un cibo o una bevanda tanto da sentirne e giudicarne il sapore, la cottura, ecc.: a. un vino, a. la minestra. Per estens., mangiare o bere qualcosa in piccola quantità (da :Enciclopedia Italiana Treccani)
Assaggeria: neologismo panterino che indica un locale, piuttosto piccolo, all’interno della Società Due Porte, dove l’estensione sopra indicata non trova reale riscontro – insomma, né si mangia né si beve in piccola quantità.
Sinceramente non sappiamo a chi attribuire l’idea primigenia del nome, ma sicuramente un Contradaiolo della Pantera che con quella parola voleva indicare un luogo raccolto, intimo, piccolo, dove ci si possa guardare negli occhi ed ascoltarsi senza dover alzare la voce. Il tutto spiluzzicando (sic!) un’acciughina, un pezzetto di rigatino, una fetta di salame e bevendo un bicchiere di vino.
Questa, come detto, è l’idea che ha avuto realizzazione pre e post ristrutturazione della Società (assaggeria dislocata in locali differenti) con alterne fortune, come tutte le cose di questo mondo. L’ultima riattivazione risale all’inizio 2012 e sta proseguendo in maniera tale da soddisfare, almeno sembrerebbe, le esigenze dei contradaioli e della Contrada. Dei contradaioli perché, oltre al consueto cenino settimanale, l’assaggeria può essere prenotata da uno o più contradaioli per organizzare eventi privati, con il solo obbligo di rispettare alcune regole. Della Contrada perché può essere spazio inconsueto per accogliere i dirigenti di Consorelle od ospiti di particolare riguardo. Durante la Festa titolare l’assaggeria è uno dei tanti punti gastronomici allestiti in Via San Quirico.
L’arredamento del locale è spartano ed amichevole: un enorme tavolo rettangolare con panche da diciotto posti ed uno più piccolo da sei. Una vecchia credenzina in legno accoglie gli accessori per la tavola, mentre un più moderno frigo/cantinetta mantiene alla giusta temperatura salumi e formaggi. Alle pareti e al soffitto di tutto e di più: foto, stemmi, quadri, peperoncini, reste d’aglio, cianfrusaglie assortite, bottiglie di vino vecchie, vecchissime, strane. Ma il must sono le bottiglie di liquori portate, via, via dai frequentatori: nobili ed antiche marche si mescolano ai nomi più assurdi, alle forme più impensabili, ai colori più improbabili. L’oscar va probabilmente ad una bottiglia, portata dal Priore in carica, di un colore azzurrino che più che un liquore ricorda un dopo barba – ebbene – è stata “assaggiata” anche quella.
Abbiamo un po’ descritto il corpo, ma quello che conta è l’anima dell’assaggeria che vuole essere quel luogo detto all’inizio, dove, cenando, si può discorrere senza dover gridare per farsi sentire, ci si può guardare negli occhi davanti ad un buon bicchiere di vino. Questo è il pregio ed insieme il limite dell’assaggeria: più di ventiquattro non ci si sta, non c’è niente da fare, si può apparecchiare nel locale di fronte, ma ecco che la magia svanisce, viene a mancare l’unità di luogo e dieci o dodici sono fisicamente separati, organizzano la loro conversazione con i loro argomenti e le loro storie.
Dobbiamo sottolineare una cosa e cioè che l’assaggeria è una parte indissolubile della Società Due Porte ed è quindi aperta a tutti i contradaioli ed ai loro amici. Se volessimo inventare un motto, così, su due piedi, potremmo dire che l’assaggeria é per tutti, ma non per tanti.
Autore scheda: Contrada della Pantera, Saverio Gori Savellini
Bene locale o bene diffuso: locale
Arco cronologico: 1990- oggi
Titolo: L’assaggeria
Descrizione: Dobbiamo sottolineare una cosa e cioè che l’assaggeria è una parte indissolubile della Società Due Porte ed è quindi aperta a tutti i contradaioli ed ai loro amici. Se volessimo inventare un motto, così, su due piedi, potremmo dire che l’assaggeria é per tutti, ma non per tanti.
Parole chiave: Assaggeria, Società Due Porte
GIS: 43.315059, 11.328546
Tags: Prodotti tipici, Socialità
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