domenica 17 gennaio 2016

Intervista al Capitano Marco Antichi


Sei entrato in carica due anni fa, quale finora il bilancio di questa esperienza?
Molto gratificante e arricchente anche se molto complessa. Poter contribuire da una posizione apicale alla vita della contrada cambia la prospettiva che si ha da contradaioli e questo è certamente l’aspetto più significativo di questa esperienza: un ‘arricchimento che mi accompagnerà per tutta la vita. Certamente si conoscono meglio le persone, ma la vera differenza è che si prende maggiore coscienza dell’importanza dei meccanismi della contrada. Mi rendo conto che ora posso davvero dire di aver interiorizzato quanto il buon funzionamento dell’Istituzione Contrada sia importante ai fini del risultato della corsa. La stessa considerazione si può fare relativamente alla corsa stessa. Anche in questo caso “fare il palio” ti porta a interpretare gli accadimenti che lo caratterizzano da un punto di vista completamente diverso, a cogliere aspetti che prima ritenevi trascurabili così come a “smitizzare” certe credenze che magari accrescono il fascino del Palio ma che poi non trovano riscontro nella realtà.

Quali sono i punti dai quali ripartirai per il prossimo biennio?
E’ evidente che il 2014, paliescamente parlando, è stato un anno difficile, ma alla fine ne siamo usciti e comunque abbiamo costruito rapporti importanti con contrade e fantini che già nel 2015 ci hanno permesso di affrontare il Palio di Luglio con maggiore serenità. Ma non è ancora abbastanza, dobbiamo migliorare ancora, rafforzando i rapporti con le Contrade alleate e con i fantini che ci sono più vicini. Anche per quanto riguarda la corsa vera e propria, certamente non siamo stati fortunati, ma alcuni aspetti sono da migliorare. Sappiamo cosa ha funzionato bene e cosa meno bene e quindi abbiamo in mente alcune iniziative ben precise che ci permetteranno di essere più concreti nella ricerca della vittoria e più efficaci nel contrasto alla nostra avversaria. In sintesi il prossimo biennio è quello in cui ci aspettiamo ulteriori passi avanti nella costruzione e nel consolidamento della nostra “ragnatela di rapporti” e nel modo in cui arriviamo al canape.

Che annata paliesca deve aspettarsi la Pantera?
Difficile per definizione: corre due volte la nostra avversaria. E come sempre negli ultimi anni faranno valere il loro innegabile potenziale dovuto al fatto che non vincono da 24 anni. Ma corriamo anche noi. Solo ad agosto, per ora… Ma a Luglio potremmo anche uscire no? Non sarebbe la prima volta né per me come Capitano né per la Pantera. E allora io credo che questa annata paliesca debba essere affrontata da tutti noi con attenzione ma anche con la consapevolezza che non dobbiamo pensare solo a contrastare “loro” ma che possiamo vincere noi. Le condizioni ci sono. Per quello che mi riguarda non nascondo che ho molte aspettative. Come ho già detto i due anni precedenti sono stati impegnativi ma correndo tre palii abbiamo potuto costruire rapporti e relazioni con Contrade e fantini che hanno già dato dei frutti e altri ancora ne daranno nel prossimo biennio. Ci attende un anno difficile ma ci siamo preparati. La nostra avversaria è molto agguerrita e forte economicamente ma non troverà campo libero. Aver lavorato per due anni ci consente di affrontare il 2016 in maniera molto diversa da come abbiamo potuto fare nel 2014. E anche per quanto riguarda le possibilità di vittoria quest’anno con il cavallo bono abbiamo aperte diverse possibilità. Mai abbassare la guardia! Ma la consapevolezza delle nostre possibilità e qualche certezza ci devono rendere tutti fiduciosi.

Sei uno dei pochi capitani degli ultimi anni riconfermato, quali credi siano i motivi di questo cambio di rotta?
Secondo me, dopo il meraviglioso Palio del 2006 la nostra contrada ha, non so come dire, sofferto di vertigini. Tutti noi siamo stati un po’ troppo presuntuosi e forse alcuni più di altri hanno perso il senso della Contrada e forse anche della realtà. Ma non credo che valga più nemmeno la pena di parlarne. E andata così, punto. Ho accennato al passato solo per poter rispondere alla tua domanda: mi verrebbe da dire che stiamo semplicemente ritrovando noi stessi. Anche se il percorso è ancora lungo, come testimonia la lunga maratona elettorale che si è appena conclusa. Ma tutti abbiamo voglia di tornare alla “nostra” normalità, che poi tanto normale non è perché la Pantera è e sarà sempre la Pantera. Se così è, io c’entro poco. Diciamo che sono al posto giusto al momento giusto Detto questo, è ovvio che mi fa piacere esserci.

Hai già collaborato con Pasquale in qualità di Vicario Generale, che cosa ti aspetti da lui?
Che sia Pasquale. Che mi affianchi con lealtà ed entusiasmo. E che affronti i problemi della contrada uno per uno, con la giusta tensione e magari anche sdrammatizzandoli un po’. Mi aspetto che non ecceda nel personalismo e quindi che non cerchi di fare tutto da solo ma anche si confronti con il Seggio Direttivo per individuare le soluzioni da proporre all’approvazione dell’Assemblea Generale. Pasquale conosce perfettamente la Contrada, sa come fare. Pochi hanno avuto una così lunga militanza nel Seggio della Pantera e pochi hanno la sua predisposizione al dialogo. Detto questo, venendo alle cose che mi riguardano più direttamente, mi aspetto che il Seggio Direttivo si adoperi per aumentare la forza con cui il Capitano può affrontare il Palio. In questa sede non mi pare opportuno aggiungere altro. Credo che molti sappiamo a cosa mi riferisco. Ci sarà modo di parlarne da subito con Pasquale e con gli altri Provicari direttamente coinvolti e certamente faremo dei progressi.

Cosa pensi del nuovo Seggio Direttivo e del nuovo Consiglio?
Ti rispondo senza mezze misure: mi piace molto. Purtroppo abbiamo perso un po’ di tempo nei primi mesi del percorso elettorale e questo ci fa forse perdere di vista quanto sta avvenendo. Rispetto al passato alcuni contradaioli più esperti sono “scivolati” dal Seggio Direttivo a quello Generale per lasciare in prima linea quei giovani che hanno deciso di impegnarsi in prima persona. Bene no? Ddovrebbe funzionare così no? E’ vero. E’ un cambiamento voluto da tutti che arriva al momento giusto e nei modi auspicati. Ma non saranno tutte rose e fiori. E’normale, oserei dire inevitabile, che nei primi tempi il nuovo Seggio Direttivo avrà bisogno di prendere le misure. E questo accadrà più rapidamente se, nell’affrontare i problemi di tutti i giorni, il seggio Direttivo sarà sostenuto con la necessaria”premura” non solo dai nostri Maggiorenti ma da tutti i contradaioli più esperti presenti all’interno del Seggio Direttivo che con i loro suggerimenti potranno aiutare a correggere la rotta. Come sempre perché tutto il meccanismo funzioni al meglio ogni ingranaggio deve giocare il suo ruolo.

Chi si monta?
Bella domanda! Soprattutto originale… Intanto per montare un fantino bisogna correre e per ora a Luglio non si corre. E poiché, come dice qualcuno, il Palio di Agosto è figlio del Palio di Luglio, per parlare del Palio di Agosto è meglio aspettare quello di Luglio. Quindi si potrebbe dire che la domanda è prematura, o forse anche inopportuna o addirittura controproducente: perché scoprire le carte ora? Chi ce lo fa fare? E poi senza neppure avere tutti gli elementi, senza conoscere le tre contrade che si aggiungeranno alle sette che corrono d’obbligo. Ma in realtà non è così, possiamo permetterci di rispondere. Possiamo farlo perché, fortunatamente, abbiamo dei riferimenti che altro non sono che il frutto del lavoro del biennio precedente e quindi noti a tutti. Di chi stiamo parlando? Di Andrea Mari e Jonathan Bartoletti: non sono state corse fortunate ma quello che hanno fatto nei palii successivi a quello corso con noi, confermano il loro valore. Per me e per i miei Mangini, che voglio ringraziare per la dedizione con cui mi hanno affiancato, restano un punto di riferimento ben preciso. Inoltre nello scorso biennio abbiamo avuto modo di lavorare a stretto contatto con Trecciolino e una sua monta nella Pantera non sarebbe una sorpresa. Ciò detto, avendo montato un fantino big in due dei tre palii che abbiamo corso, pensare ad un’ulteriore monta big potrebbe sembrare “da ingordi” ma io credo che le situazioni facciano la differenza e che, visto che le porte aperte ci sono, se si presenterà l’occasione non ce la lasceremo scappare. Ovviamente anche noi guardiamo con attenzione ai fantini più giovani e di prospettiva. Su tutti Carlo Sanna e Enrico Bruschelli. Entrambi hanno molti estimatori, avere dei vantaggi da loro due senza essere certi di correre il Palio di Luglio non è facile, tuttavia stiamo facendo i nostri passi, sempre tenendo presente che la possibilità di percorre queste strade, peraltro già molto affollate, dipenderà anche dalla situazione della nostra avversaria che certo non sottovaluteremo. Questo è quanto. Al momento non c’è molto da aggiungere. E anche l’avvio della stagione di corse in provincia non cambierà di molto lo stato delle cose. Fino all’estrazione non ci saranno novità. Se poi usciremo a sorte cominceranno i fuochi d’artificio. E lì tireremo le somme del nostro lavoro e misureremo a che punto siamo arrivati.


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