Sei entrato in carica due anni fa,
quale finora il bilancio di questa esperienza?
Molto gratificante e arricchente anche se molto complessa. Poter
contribuire da una posizione apicale alla vita della contrada cambia
la prospettiva che si ha da contradaioli e questo è certamente
l’aspetto più significativo di questa esperienza: un
‘arricchimento che mi accompagnerà per tutta la vita. Certamente
si conoscono meglio le persone, ma la vera differenza è che si
prende maggiore coscienza dell’importanza dei meccanismi della
contrada. Mi rendo conto che ora posso davvero dire di aver
interiorizzato quanto il buon funzionamento dell’Istituzione
Contrada sia importante ai fini del risultato della corsa. La stessa
considerazione si può fare relativamente alla corsa stessa. Anche in
questo caso “fare il palio” ti porta a interpretare gli
accadimenti che lo caratterizzano da un punto di vista completamente
diverso, a cogliere aspetti che prima ritenevi trascurabili così
come a “smitizzare” certe credenze che magari accrescono il
fascino del Palio ma che poi non trovano riscontro nella realtà.
E’ evidente che il 2014, paliescamente parlando, è stato un anno
difficile, ma alla fine ne siamo usciti e comunque abbiamo costruito
rapporti importanti con contrade e fantini che già nel 2015 ci hanno
permesso di affrontare il Palio di Luglio con maggiore serenità. Ma
non è ancora abbastanza, dobbiamo migliorare ancora, rafforzando i
rapporti con le Contrade alleate e con i fantini che ci sono più
vicini. Anche per quanto riguarda la corsa vera e propria, certamente
non siamo stati fortunati, ma alcuni aspetti sono da migliorare.
Sappiamo cosa ha funzionato bene e cosa meno bene e quindi abbiamo in
mente alcune iniziative ben precise che ci permetteranno di essere
più concreti nella ricerca della vittoria e più efficaci nel
contrasto alla nostra avversaria. In sintesi il prossimo biennio è
quello in cui ci aspettiamo ulteriori passi avanti nella costruzione
e nel consolidamento della nostra “ragnatela di rapporti” e nel
modo in cui arriviamo al canape.
Difficile per definizione: corre due
volte la nostra avversaria. E come sempre negli ultimi anni faranno
valere il loro innegabile potenziale dovuto al fatto che non vincono
da 24 anni. Ma corriamo anche noi. Solo ad agosto, per ora… Ma a
Luglio potremmo anche uscire no? Non sarebbe la prima volta né per
me come Capitano né per la Pantera. E allora io credo che questa
annata paliesca debba essere affrontata da tutti noi con attenzione
ma anche con la consapevolezza che non dobbiamo pensare solo a
contrastare “loro” ma che possiamo vincere noi. Le condizioni ci
sono. Per quello che mi riguarda non nascondo che ho molte
aspettative. Come ho già detto i due anni precedenti sono stati
impegnativi ma correndo tre palii abbiamo potuto costruire rapporti e
relazioni con Contrade e fantini che hanno già dato dei frutti e
altri ancora ne daranno nel prossimo biennio. Ci attende un anno
difficile ma ci siamo preparati. La nostra avversaria è molto
agguerrita e forte economicamente ma non troverà campo libero. Aver
lavorato per due anni ci consente di affrontare il 2016 in maniera
molto diversa da come abbiamo potuto fare nel 2014. E anche per
quanto riguarda le possibilità di vittoria quest’anno con il
cavallo bono abbiamo aperte diverse possibilità. Mai abbassare la
guardia! Ma la consapevolezza delle nostre possibilità e qualche
certezza ci devono rendere tutti fiduciosi.
Sei uno dei pochi capitani degli ultimi anni riconfermato, quali
credi siano i motivi di questo cambio di rotta?
Secondo me, dopo il meraviglioso Palio del 2006 la nostra contrada
ha, non so come dire, sofferto di vertigini. Tutti noi siamo stati un
po’ troppo presuntuosi e forse alcuni più di altri hanno perso il
senso della Contrada e forse anche della realtà. Ma non credo che
valga più nemmeno la pena di parlarne. E andata così, punto. Ho
accennato al passato solo per poter rispondere alla tua domanda: mi
verrebbe da dire che stiamo semplicemente ritrovando noi stessi.
Anche se il percorso è ancora lungo, come testimonia la lunga
maratona elettorale che si è appena conclusa. Ma tutti abbiamo
voglia di tornare alla “nostra” normalità, che poi tanto normale
non è perché la Pantera è e sarà sempre la Pantera. Se così è,
io c’entro poco. Diciamo che sono al posto giusto al momento giusto
Detto questo, è ovvio che mi fa piacere esserci.
Hai già collaborato con Pasquale in
qualità di Vicario Generale, che cosa ti aspetti da lui?
Che sia Pasquale. Che mi affianchi con
lealtà ed entusiasmo. E che affronti i problemi della contrada uno
per uno, con la giusta tensione e magari anche sdrammatizzandoli un
po’. Mi aspetto che non ecceda nel personalismo e quindi che non
cerchi di fare tutto da solo ma anche si confronti con il Seggio
Direttivo per individuare le soluzioni da proporre all’approvazione
dell’Assemblea Generale. Pasquale conosce perfettamente la
Contrada, sa come fare. Pochi hanno avuto una così lunga militanza
nel Seggio della Pantera e pochi hanno la sua predisposizione al
dialogo. Detto questo, venendo alle cose che mi riguardano più
direttamente, mi aspetto che il Seggio Direttivo si adoperi per
aumentare la forza con cui il Capitano può affrontare il Palio. In
questa sede non mi pare opportuno aggiungere altro. Credo che molti
sappiamo a cosa mi riferisco. Ci sarà modo di parlarne da subito con
Pasquale e con gli altri Provicari direttamente coinvolti e
certamente faremo dei progressi.
Ti rispondo senza mezze misure: mi
piace molto. Purtroppo abbiamo perso un po’ di tempo nei primi mesi
del percorso elettorale e questo ci fa forse perdere di vista quanto
sta avvenendo. Rispetto al passato alcuni contradaioli più esperti
sono “scivolati” dal Seggio Direttivo a quello Generale per
lasciare in prima linea quei giovani che hanno deciso di impegnarsi
in prima persona. Bene no? Ddovrebbe funzionare così no? E’ vero.
E’ un cambiamento voluto da tutti che arriva al momento giusto e
nei modi auspicati. Ma non saranno tutte rose e fiori. E’normale,
oserei dire inevitabile, che nei primi tempi il nuovo Seggio
Direttivo avrà bisogno di prendere le misure. E questo accadrà più
rapidamente se, nell’affrontare i problemi di tutti i giorni, il
seggio Direttivo sarà sostenuto con la necessaria”premura” non
solo dai nostri Maggiorenti ma da tutti i contradaioli più esperti
presenti all’interno del Seggio Direttivo che con i loro
suggerimenti potranno aiutare a correggere la rotta. Come sempre
perché tutto il meccanismo funzioni al meglio ogni ingranaggio deve
giocare il suo ruolo.
Bella domanda! Soprattutto originale… Intanto per montare un
fantino bisogna correre e per ora a Luglio non si corre. E poiché,
come dice qualcuno, il Palio di Agosto è figlio del Palio di Luglio,
per parlare del Palio di Agosto è meglio aspettare quello di Luglio.
Quindi si potrebbe dire che la domanda è prematura, o forse anche
inopportuna o addirittura controproducente: perché scoprire le carte
ora? Chi ce lo fa fare? E poi senza neppure avere tutti gli elementi,
senza conoscere le tre contrade che si aggiungeranno alle sette che
corrono d’obbligo. Ma in realtà non è così, possiamo permetterci
di rispondere. Possiamo farlo perché, fortunatamente, abbiamo dei
riferimenti che altro non sono che il frutto del lavoro del biennio
precedente e quindi noti a tutti. Di chi stiamo parlando? Di Andrea
Mari e Jonathan Bartoletti: non sono state corse fortunate ma quello
che hanno fatto nei palii successivi a quello corso con noi,
confermano il loro valore. Per me e per i miei Mangini, che voglio
ringraziare per la dedizione con cui mi hanno affiancato, restano un
punto di riferimento ben preciso. Inoltre nello scorso biennio
abbiamo avuto modo di lavorare a stretto contatto con Trecciolino e
una sua monta nella Pantera non sarebbe una sorpresa. Ciò detto,
avendo montato un fantino big in due dei tre palii che abbiamo corso,
pensare ad un’ulteriore monta big potrebbe sembrare “da ingordi”
ma io credo che le situazioni facciano la differenza e che, visto che
le porte aperte ci sono, se si presenterà l’occasione non ce la
lasceremo scappare. Ovviamente anche noi guardiamo con attenzione ai
fantini più giovani e di prospettiva. Su tutti Carlo Sanna e Enrico
Bruschelli. Entrambi hanno molti estimatori, avere dei vantaggi da
loro due senza essere certi di correre il Palio di Luglio non è
facile, tuttavia stiamo facendo i nostri passi, sempre tenendo
presente che la possibilità di percorre queste strade, peraltro già
molto affollate, dipenderà anche dalla situazione della nostra
avversaria che certo non sottovaluteremo. Questo è quanto. Al
momento non c’è molto da aggiungere. E anche l’avvio della
stagione di corse in provincia non cambierà di molto lo stato delle
cose. Fino all’estrazione non ci saranno novità. Se poi usciremo a
sorte cominceranno i fuochi d’artificio. E lì tireremo le somme
del nostro lavoro e misureremo a che punto siamo arrivati.
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