domenica 17 dicembre 2017

Intervista al Capitano Claudio Frati



Buongiorno Claudio. La prima domanda é anche la più scontata. Essere oggi il Capitano della Pantera è una cosa che ti saresti aspettato qualche mese fa? Quali sono le prime sensazioni?
Assolutamente no, è stata una decisione sofferta presa dopo una lunga riflessione ma con la consapevolezza che potrò contare su tanti amici che hanno creduto in me e che mi accompagneranno in questo entusiasmante tragitto.
Mi sento molto onorato di ricoprire questo ruolo che con il consenso del popolo della Pantera andrò a sostenere con tutto l'entusiasmo e l'impegno possibile nella speranza di ripagare presto questa fiducia con il raggiungimento dell'ambito obiettivo che tutta la Contrada attende.
Sei stato più di una volta mangino in momenti diversi del Palio, quali sono le differenze che hai trovato nelle tue precedenti esperienze e quali ti aspetti di incontrare in quella appena iniziata?
Ho cominciato ad avvicinarmi al mondo del palio molti anni orsono cercando di carpire i segreti e respirando la stessa aria di personaggi importanti per la nostra Contrada; capitani come Raffaello Mori Pometti, Aurora Cialfi, Massimo, Andrea, Paolo, Giovanni con i quali ho avuto l’onore e la fortuna di collaborare attivamente come componente dello staff palio e raggiungendo con alcuni di loro l’apice della vittoria nel 1978 e 1987. 
Nel tempo i cambiamenti si sono fatti naturalmente sentire, penso alla preparazione dei fantini e alla loro professionalità, alla crescita smisurata di alcune consorelle e al loro potenziale economico, al numero e alla preparazione di cavalli sempre più competitivi… Una cosa penso e spero non sia cambiata: la passione, il rispetto, la serietà, l’entusiasmo che ci lega a questa nostra meravigliosa tradizione.



La nostra avversaria é “Nonna” e quindi necessariamente affamata di vittoria, ma allo stesso tempo la Pantera nel 2018 sarà a digiuno da dodici anni. Sarà difficile riuscire a contemperare questi due aspetti?
Il mio primo obiettivo e quello dei miei collaboratori sarà orientato senz’altro sulla vincita dell’agognato Palio che ci manca ormai da troppo tempo. Questo non vuole significare che non terremo d’occhio la nostra avversaria e nel caso come si dice, dovessimo giocare in difesa, decideremo il da farsi.
Da ex mangino vittorioso, che cosa è mancato alla Pantera negli ultimi anni per vincere?
Quel pizzico di fortuna che ci deve sempre accompagnare per il raggiungimento di risultati importanti.
Per quanto riguarda il Palio, da dove riparte la Pantera nel 2018?
Per quanto riguarda il rapporto con le Consorelle e con i fantini senz'altro terrò conto della traccia e dell'ottimo lavoro svolto dal mio predecessore e amico Marco, consolidando e rinforzando i rapporti da lui avuti con le stesse e con gli stessi.


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