lunedì 18 dicembre 2017

Intervista al Presidente di Società Antonio Borgianni

Si apre oggi il tuo secondo mandato da Presidente di Societa. Facendo un primo bilancio, da dove ripartire e cosa cambiare di questi primi due anni?
Innanzitutto è doveroso ringraziare chi faceva parte del Consiglio uscente e si è impegnato nel proprio ruolo. I due anni appena trascorsi sono stati particolarmente intensi non solo per l’impegno che personalmente ho richiesto per ogni ruolo, ma anche per le oggettive difficoltà iniziali, dovute ad una partenza ad handicap causata della forzata assenza di una persona che avrebbe ricoperto il ruolo di vicepresidente e che sarebbe sicuramente stato un cardine fondamentale per quel Consiglio.
Per i prossimi due anni, ripartiamo con rinnovato entusiasmo per migliorare anzitutto la vita sociale e quindi gli aspetti e le iniziative che hanno avuto maggior successo e consenso. Uno dei modi per raggiungere l’obiettivo sarà migliorare anche l’ambiente in cui ci incontriamo, e pertanto è necessario perseguire sempre più con forza la necessità di manutenzione e di miglioramento (anche estetico) di cui hanno bisogno i nostri locali. L’usura del tempo e anche, diciamocelo sinceramente, la nostra incuria in molte circostanze, stanno mettendo a dura prova le nostre stanze, tant’è che nel mandato scorso abbiamo dovuto provvedere a profondi interventi di manutenzione straordinaria in particolare della cucina e dell’impiantistica. Oltre a spingerci ad interventi non stringenti ma reputati necessari, come la nuova illuminazione a led di Società e del piazzale del Pendola, interventi che hanno permesso un notevole risparmio oltre che un indubbio abbellimento. Ripartiamo inoltre dall’obiettivo di migliorare o quantomeno raggiungere ancora gli obiettivi concordati con la Contrada; il fatto di aver rispettato tali impegni e obblighi è un aspetto di cui il Consiglio uscente deve essere orgoglioso e che deve essere riconosciuto incondizionatamente.
Tuttavia, proprio perché sono convinto che il fine non sempre giustifica i mezzi con cui si raggiunge, nel prossimo mandato dovremo assolutamente migliorare il modo in cui raggiungiamo i risultati che ci prefissiamo, lo spirito e l’affiatamento di squadra che dovremo creare e di cui mi sento particolarmente responsabilizzato nel conseguire, il rispetto dell’impegno nel ruolo che ognuno ha consapevolmente accettato, ed il clima che dovremo riuscire a ricreare in Società. E per far questo è infine necessario anche poter contare sul supporto, sulla comprensione e la collaborazione di tutti i Soci non solo per partecipare ai vari eventi, ma anche per far sì che le tante idee che via via vengono formulate possano concretizzarsi.


Prima della tua elezione da presidente eri già stato ai vertici della Società Due Porte. Hai trovato grosse differenze rispetto a quegli anni?
Le differenze ci sono, soprattutto nel modo in cui ci si deve approcciare verso la comunità esterna. Le Società di Contrada oggi devono porsi in un modo più attento nei confronti della collettività e delle sue esigenze, poiché il rispetto di un orario massimo per le attività svolte all’esterno dei locali (e soprattutto rivolte non esclusivamente a propri Soci), il rispetto di altre normative quali a titolo esemplificativo la somministrazione di bevande in contenitori di vetro, ed il rispetto del decoro urbano sono diventate un obbligo imprescindibile e condiviso da tutte le Società di Contrada, seppur con qualche mugugno. Entrando nel dettaglio specifico della Nostra Società “Due Porte”, è evidente che i numeri sono aumentati esponenzialmente e pertanto, allargando la base di calcolo, inevitabilmente aumentano e si moltiplicano le diverse esigenze. E purtroppo questo non sempre va di pari passo con la comprensione verso le difficoltà oggettive cui un Consiglio va incontro, specie nei momenti di maggior lavoro. Un altro aspetto che mi sento di rimarcare è la necessità di amministrazioni divise tra Società e Contrada (ovviamente unite alla fine e nel momento del bisogno); la Società è sempre stata la nostra famiglia allargata e come tale è necessario gestire responsabilmente ogni spesa, altrimenti si rischia di perdere la possibilità di intervenire su eventuali problematiche che possono verificarsi. Questa è la “scuola di Società” alla quale sono stato istruito da alcuni dei migliori Maestri che ho avuto, tra cui, senza togliere niente ad altri, non posso non citare Fabio, “Ghigo”, Luciano e Beppe. Ed è una “scuola” che ancora oggi è punto di riferimento, in particolare in quelle realtà analoghe che troppo spesso superficialmente guardiamo come modello da emulare.

Numerose le riconferme nel Consiglio di Società, ma anche alcuni cambiamenti in ruoli apicali. Cosa pensi del nuovo Consiglio?
E’ doveroso ringraziare personalmente la Commissione elettorale di Società per aver puntato nuovamente su di me. Il loro lavoro è stato faticoso e assai prezioso, superfluo dire che mi sarebbe piaciuto averli (o riaverli) nel Consiglio, specie per l’impegno che hanno dimostrato e profuso, ed il percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi mesi. Il prossimo sarà Consiglio sulla carta più forte, completo ed eterogeneo di quello passato. Le conferme indispensabili di alcuni nomi che ho portato all’attenzione dei Commissari sono garanzia di impegno e capacità nei rispettivi ruoli. Tra le riconferme, una menzione particolare la meritano i miei due Vicepresidenti uscenti, Francesco (diventato in questi due anni un punto di riferimento indispensabile e riconfermato in carica) e Felice, il nostro “Dante”, che nonostante i suoi pressanti impegni lavorativi, ha comunque voluto in ogni modo essere a disposizione del Consiglio. Oltre agli insostituibili Beppe e Costantino, che vanno a completare l’organico dell’economato, ed altri consiglieri che hanno accettato di proseguire nel mandato, vorrei spendere due parole sugli altri Vicepresidenti che mi affiancheranno nel prossimo mandato. In ordine casuale, ringrazio per la disponibilità “Lalla”, giunta ad un necessario e meritato scatto di carriera per il terzo mandato consecutivo nel Direttivo di Società, Barbara, con cui ho già collaborato proficuamente con cui ho condiviso la carica di Vice nel 2005-2006 (coronato anche da un Palio vinto….) e Filippo, un ragazzo finalmente giunto al primo impegno importante della sua vita contradaiola e di cui sono felicissimo che lo faccia proprio in questo mandato.
Per il resto, abbiamo cercato in ogni modo di risolvere le criticità che si erano verificate nei due anni precedenti e rinforzare in particolar modo quei settori che erano andati un po’ in affanno nei momenti di massimo impegno. Sono convinto che questo lavoro di costruzione, intrapreso con la Commissione che mi ha supportato (e sopportato) nelle varie opere di “convincimento” dei Consiglieri porterà i suoi frutti e riuscirà a farci fare un ulteriore salto di qualità.

Due anni fa nell’intervista che facesti a inizio del tuo mandato, parlasti di un momento di “apatia” e della necessità di “riaccendere la vita sociale” in Pantera. A due anni di distanza e con una diversa prospettiva ritieni che vi siano stati progressi in tal senso?
Direi proprio di sì; la vita sociale anche infrasettimanale è migliorata, anche se ancora la presenza è troppo legata alla necessità di organizzare un evento, che sia una pizza o un cenino. Dobbiamo riuscire a incentivare i Nostri Soci a partecipare di più alla vita sociale facendo ripartire la voglia di incontrarsi e confrontarsi. Per far questo è necessario che ognuno di noi si impegni di più e si senta più responsabilizzato nel far partecipare gli altri. In tal senso dovremo migliorare l’intesa con la Contrada ed il Capitano per condividere un percorso che dovremo fare insieme, per poter migliorare l’apporto che ogni componente può e deve reciprocamente conferire.
A margine di questa “chiacchierata”, un pensiero e un ringraziamento per il lavoro svolto in questi due anni trascorsi “fianco a fianco” con Pasquale e Marco ed i loro collaboratori; li ringrazio per la loro serietà, professionalità e capacità e anche per qualche “sfiammata” che può essere venuta fuori, ma sempre in sincerità e schiettezza e con l’obiettivo di fare sempre un po’ di più per i Nostri amati colori.

W la Pantera! W le “Due Porte”!

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