Ore
20.10, Geggiano. Scendo dalla macchina con la mia borsa e con quella
dei palloni e mi avvio verso lo spogliatoio. L'appuntamento era alle
20, ma non ho fretta perchè so già che se non sarò il primo ad
essere arrivato, non andrò oltre il terzo posto. Percorrendo la
discesa che costeggia il campo osservo un nutrito gruppo di
calciatori che sotto la vigile direzione del mister sta svolgendo un
gagliardo lavoro atletico. Tratti percorsi con le ginocchia al petto
e allunghi si susseguono con un ordine che non potrebbe appartenerci
neanche nella più formale delle occasioni contradaiole.
E
poi i giocatori indossano capi di abbigliamento più o meno tutti
dello stesso colore, non sembrano una variopinta accozzaglia di gente
come noi, che nei cinque anni trascorsi dalla "rinascita"
della squadra di calcio abbiamo faticosamente festeggiato l'agognato
obiettivo di scendere in campo con divise tutte uguali (molto spesso
addirittura i calzettoni).
Insomma
non ho dubbi...sicuramente non siamo noi.
Aprendo
la porta dello spogliatoio, la mia previsione si trasforma in
certezza quando incontro l'unico tesserato rossoceleste giunto al
campo in orario. Ma Pasquale si sa, prima di scendere in campo
necessita di una meticolosa messa in piega, non può certo
presentarsi all'ultimo. E poi è evidentemente uno a cui piace
anticiparsi, come quando inizia i suoi proverbiali e non richiesti
riscaldamenti in contemporanea al fischio d'inizio, per poi essere
schierato circa un'oretta dopo da un incurante Mister Begani.
Chissà... forse sarà il freddo!!!!
Ma andiamo avanti; nel giro di pochi minuti siamo già in 6 e tutto sommato con il portiere potremmo bastare per iniziare la partita, gli altri con calma si aggiungeranno.
Sono le 20.20, fra circa 10 minuti
inizierà la partita e i nostri avversari sono oramai sudati come la
maggior parte di noi sarà a fine partita. Nel frattempo nello
spogliatoio, oramai quasi pieno, si rincorrono voci tranquillizzanti
sul fatto che lo stuolo di centometristi che sta macinando andature e
scatti sul sintetico di Geggiano sia in realtà la prima squadra del
posto che sta facendo lavoro atletico, o forse addirittura una leva
del Siena, o chissà il Milan in ritiro prenatalizio... Nulla di
tutto ciò, sono il Montaperti, i nostri avversari per la serata,
intimati per giunta dal proprio allenatore di non distrarsi e di
mantenere la concentrazione, anzichè tentare di informarsi da noi
sul'esito della Supercoppa Italiana che si sta disputando a Doha.
Mentre
i primi quattro o cinque giocatori duportini si avviano con passo
calmo a riscaldarsi nei 5 minuti rimasti a disposizione con lanci e
tiri inevitabilmente da fermi, l'arbitro ha il buonsenso di convocare
i nostri rivali per la "chiama", giacchè più della metà
di noi sono ancora con jeans e cappotto o stanno aprendo la portiera
della macchina appena parcheggiata.
A
pezzi e bocconi ci presentiamo nello spogliatoio del direttore di
gara. E' il nostro turno per la "chiama". Ci siamo, i
soliti due o tre convenevoli (Lale che sfodera i suoi tre o quattro
titoli nobiliari o onorifici accompagnati al nome, tre o quattro
persone che, non ricordandoselo, si fanno leggere il numero sulle
spalle dal compagno più vicino ecc ecc), poi sarà fischio d'inizio.
L'avvio
delle ostilità è scontato, loro partono a mille...noi iniziamo
praticamente il riscaldamento. La dinamica si protrae per tutto il
primo quarto d'ora, durante il quale abbiamo il merito, soprattutto
la "saracinesca" di Stalloreggi, Mario, di subire un solo
goal e di rimanere attaccati alla partita.
E'
oramai il ventesimo e il "Mancio" nostrano, Demitri, ha
effettuato i primi cambi, le gambe adesso girano e l'andamento della
gara comincia a cambiare volto. Finalmente riusciamo a attaccare con
maggiore efficacia e questo ci permette di conquistarci qualche
insidioso calcio di punizione. E' proprio da uno di questi che il
senatore Burrini, vuoi per lo stato di grazia delle ultime giornate,
vuoi per la recente operazione agli occhi, si ricorda dei suoi vecchi
fasti e insacca all'angolino, trovando il goal del pareggio. Il primo
tempo sta volgendo al termine, siamo padroni del campo e dopo una
elegante percussione centrale, Guisp senior serve a Pacifico un
cioccolatino che chiede solo di essere scartato: 2-1 e poco dopo
duplice fischio.
La
ripresa conferma l'inversione di trend, così nei primi 10 minuti,
prima su rigore poi innescato dal redivivo Roburro trovo la doppietta
personale e un rassicurante 4-1.
I
ragazzi del Montaperti sono increduli, si chiedono forse che senso
abbia avuto arrivare a Geggiano alle 19,30 ed aver corso come kenyani
in preparazione alle olimpiadi, non ci stanno e cominciano ad
attaccare nevroticamente a testa bassa. A questo punto, forse perchè
forti del largo vantaggio, decidiamo che il nostro capo ultras, il
buon Mille, che sfida le intemperie per darci supporto, merita il
calcio spettacolo che lo aggrada. Non basta il 4-1? chiederete voi...
a lui che è solito stillare la classifica della coppa disciplina
molto prima di quella ufficiale, no....vi risponderemo.
Il
tempo scorre intanto tra sinfonie di calci, proteste reiterate,
litigi, cartellini e punizioni.
Si
fa largo il nostro credo calcistico; inveire contro qualsiasi
persona, animale o cosa dica qualcosa al nostro indirizzo ma tutto
sommato quella che potrebbe sembrare una strategia per perdere tempo
(per quanto sia solo un nostro modo di vivere l'agonismo...) ci paga.
Si
susseguono numerosi i calci piazzati rivolti verso nella nostra
porta; in due o tre ci muoviamo oramai per il campo a mo' di
barriera, mesticciandosi le parti basse come pervertiti su una
spiaggia di Ibiza. In due occasioni (su un numero indecifrato)
dobbiamo arrenderci alla legge della probabilità ed è così che a
pochi minuti dalla fine ci ritroviamo insidiosamente sul 4-3.
E'
il momento di stringere i denti, la mano aperta sulla testa
dell'arbitro indica che saranno 5 i minuti di recupero. Ci
ricompattiamo, ricominciamo a giocare e senza grossi patemi portiamo
a compimento una difficile vittoria. Un 2014 che si chiude così, con
una bellissima vittoria e con un terzo posto insperato quanto
meritato per chi lo scorso anno di questi tempi aveva collezionato
una sola vittoria. Ciliegina sulla torta, il ritorno in campo del
Dott. Borghi, al secolo Gasse, che dopo aver scaldato i motori negli
allenamenti del sabato mattina, ha deciso di festeggiare il ritorno
in campo con un calcio volontario da dietro nei primi 30 secondi
giocati. Ma anche l'arbitro, capendo a solennità del momento, non ha
avuto altra possibilità che limitarsi al richiamo verbale.
Non
resta che attendere un 2015 su questi livelli, in attesa
dell'evolversi della telenovela Bandini per sognare poi ancora più
in grande!!!
Il
prossimo appuntamento è per sabato 10 gennaio 2015 a Custoza alle
15:30 per Senio – Due Porte
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